Pinocchio: quando il legno racconta ancora.
- SGENEWS
- 19 giu
- Tempo di lettura: 3 min
“Pinocchio” è un nome conosciuto e un personaggio noto. Passando dalla storia originale di Collodi, al cartone Disney, fino alle ultime pellicole cinematografiche tutti abbiamo sentito nominare il burattino diventato bambino.
Eppure, quest’anno a Corbetta alcuni studenti della scuola Secondaria San Girolamo Emiliani hanno raccontato una nuova storia: lo scorso 7 giugno 2025 hanno messo in scena uno spettacolo intitolato “Quando il legno racconta ancora. A tu per tu con le vicende di Pinocchio”.
La messinscena, apprezzata e applaudita da un numeroso pubblico, prende avvio dalla rabbia di un ragazzo, stufo di sentirsi giudicato solamente per i suoi errori. Ecco, allora, che Pinocchio non è più la classica marionetta bugiarda; bensì si scopre essere un avventuriero in cerca del BENE. Accompagnato da alcune presenze fedeli e amiche, come il Grillo e la Fatina - che mai si sostituiscono a lui, ma lo ascoltano lungo tutto il cammino verso ciò che è vero - Pinocchio affronta diverse peripezie.
Ogni volta un narratore diverso aiuta il pubblico a scoprire i dettagli della storia… ma ciò che rende unica e gustosa la storia è l’origine! E non solo l’origine del ciocco di legno nella botteguccia di Mastr’Antonio, bensì la fonte di tutte le vicende rappresentate sul palco.
Tutto lo spettacolo nasce infatti dall’esperienza del laboratorio teatrale. Nessun regista onnisciente ha predisposto un testo da imparare a memoria e recitare bene sul palco! Dapprima i ragazzi si sono messi alla prova, anzitutto con sé stessi, per imparare ad “abitare” lo spazio e il tempo fatto arte che il teatro offre, riscoprendo il linguaggio corporeo. Dopo mesi di lavoro per ri-conoscere le proprie capacità di ascolto e movimento, è arrivato il momento del confronto con gli altri, per accoglierne gesti ed espressioni, e con la parola, per comprenderne significati e suoni. Così, coinvolgendosi sempre più in questo processo espressivo, gli studenti sono diventati una compagnia di attori: considerando le suggestioni di libri e film dedicati a Pinocchio, hanno iniziato ad improvvisare momenti, scene, idee, strutture… Ed ecco, la meraviglia: una rappresentazione teatrale!
Tutto il copione è stato scritto sulla base delle idee e delle improvvisazioni realizzate dai ragazzi. Sicuramente è per questo che ci sono stati tanti applausi! E probabilmente è sempre per questo che tutto comincia con degli “errori da narrare” e si conclude con un “si riparte sempre”: benché il mondo ecceda di narrazioni sminuenti e tenda a limitarsi alla performance o al perfezionismo, i ragazzi sanno ancora raccontare a tutti che né fama, né ricchezza, né sballo bastano a corrispondere al desiderio di felicità!
Ognuno di noi, Pinocchio del mondo, corre, si fida, si allontana e persino combina dei guai, ritrovandosi magari al buio dentro al ventre di un mostro marino; ma la certezza del bene che ogni adulto, nostro Geppetto, ci testimonia diventa un posto - ed un porto - sicuro. Parola di tredicenni.
… Cosa si può volere di più?!
Entusiasmo, creatività, intraprendenza, inventiva hanno accompagnato i preparativi, assicurando scenografie semplici ed efficaci.
Altruismo, disponibilità, operosità, generosità sono stati come una ciliegina sulla torta: le offerte raccolte sono destinate a supportare i progetti di inclusione scolastica della nostra scuola!
Parrebbe necessaria una ripetizione per congedarsi.
… Cosa si può volere di più?!
Curiosi come il nostro Splinter e protesi, come tutto l'ensemble di personaggi, verso la più affascinante delle mete che la vita ci offre, facciamo (per ora) calare il sipario su questa esperienza: arrivederci alle prossime meravigliose avventure della Compagnia teatrale San Girolamo Emiliani.
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