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I Padri Somaschi

San Girolamo Emiliani

Girolamo Emiliani, nato a Venezia nel 1486, “vagabondo di Dio tra la Lombardia ed il Veneto”, lasciò ai suoi successori come preziosa eredità la passione per l’educazione della gioventù, soprattutto quella orfana  ed abbandonata.

Egli servì con radicale spirito evangelico e con genuina pedagogia di prevenzione i fanciulli ed i giovani, impegnandoli nello studio e nel lavoro secondo le possibilità di ciascuno.

Di lui aveva scritto un amico nel 1537: “… Aperse una tal scola qual mai fu degno di veder Socrate con tutta la sua sapienza. Quivi … s’insegnava come per fede in Christo et per imitatione della santa vita sua l’huomo si faccia habitacolo dello Spirito Santo, figliuolo et herede di Dio”.

Come sottolineò, nelle “Osservazioni sulla morale cattolica” (cap. XV), Alessandro Manzoni, che fu alunno dei Padri Somaschi, Girolamo Emiliani nell’educare i suoi ragazzi metteva “quella premura che metterebbe un ambizioso a diventare educatore del figlio d’un re”.

Girolamo muore a Somasca l’8 febbraio 1537 dopo aver contratto la peste dai malati che aveva scelto curava durante una terribile epidemia che aveva colpito la Valle di S. Martino. Ai suoi amici lasciò un semplice testamento spirituale: “Seguite la via del Crocifisso disprezzando il mondo, amatevi gli uni gli altri, servite i poveri“.

Girolamo fu proclamato beato nel 1747 e santo nel 1767 da Clemente XIII. Nel 1928 Pio XI lo proclamò “Patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata".

La famiglia Somasca

Alla morte di Girolamo nel 1537, la Compagnia dei Servi dei Poveri si trovò a un bivio: andare avanti oppure lasciare che ognuno tornasse alla forma di vita precedente. Ad essa appartenevano laici, sacerdoti diocesani e religiosi.

Seguendo Madre Chiesa nasce la Congregazione.

In quegli anni, il Concilio di Trento (1545-1563) avrebbe lavorato per dare ragione dei dogmi della Chiesa Cattolica davanti agli attacchi del protestantesimo, riformando l’attività pastorale: In questo lavoro una parte importante venne data a definire una forma per quelle istituzioni nate dall’esperienza di sequela a Cristo di tanti laici, sacerdoti e religiosi, come erano le “compagnie". Si assistette così a una loro clericalizzazione, che di fatto le ancorerà alla Chiesa e permetterà loro una continuità nella storia.

È quanto accadde anche per la Compagnia dei Servi dei Poveri che aveva già ottenuto nel 1538 l’approvazione diocesana del vescovo di Bergamo e nel 1540 da Paolo III l’approvazione apostolica per la nomina del superiore e per redigere le costituzioni e che continuava a svolgere la sua attività quasi esclusivamente a favore degli orfani e con notevole efficienza. Essa venne elevata a ordine religioso il 6 dicembre 1568 con il nome di Congregazione dei Chierici Regolari di Somasca.

La Storia dell’Ordine

La Congregazione conobbe una notevole crescita: dedicandosi soprattutto all’insegnamento nei seminari istituiti dal Concilio di Trento e aiutando diversi vescovi nell’avviare queste istituzioni. Furono fondati dei collegi e furono aperte scuole pubbliche: l’attività scolastica si diffuse nel 1600 con straordinaria rapidità, consolidando il carisma “educativo" dell’Ordine. In quel periodo, pur essendo relativamente pochi i sacerdoti, ben dodici diventeranno vescovi.

Con il diffondersi dell’Illuminismo, la Congregazione, divisa in province religiose (lombarda, veneta e romana), fu oggetto, da parte dei vari governi, di attacchi di carattere giuridico, che culminarono nella seconda metà del Settecento con il forzato distacco dall’ordine della provincia veneta e di quella lombarda. Rimase attiva solo quella romana. Furono soppresse diverse case e nelle parrocchie furono introdotti parroci del clero secolare.

Con Napoleone l’ordine fu quasi azzerato e poté riorganizzarsi solo dopo la sua sconfitta nel 1815. Con l’unificazione italiana e le leggi contro i conventi, furono soppresse tutte le case della Congregazione, incamerati i beni, dispersi i religiosi. L’ordine si salvò perché alcuni religiosi formarono delle società private, riscattando i beni come semplici cittadini. La prima guerra mondiale inferse un altro duro colpo, perché quasi tutti i giovani religiosi furono chiamati alle armi e una decina morirono al fronte. L’ordine si risollevò dopo la prima guerra mondiale con l’apertura (1921) delle prime missioni nell’America Centrale.

Oltre ai Padri Somaschi esistono altre famiglie religiose che seguono il carisma di san Girolamo Emiliani e formano la “famiglia somasca" nella sua interezza.

  • Somasche Figlie di San Girolamo: fondate nel 1680, oggi le suore somasche sono impegnate soprattutto in America Latina.

  • Oblate della Mater Orphanorum: “ramo" femminile somasco che nasce nel 1945 presso il santuario della Madonna dei Miracoli a Corbetta e si diffonde in Italia, in America e in Africa.

  • Missionarie Figlie di San Girolamo, riconosciute nel 1975

  • Orsoline di San Girolamo di Somasca, fondate dalla Beata Caterina Cittadini nella prima metà dell’Ottocento a Somasca, oggi presenti in Italia, in molti Paesi europei, in India e in America Latina.

  • Broeders Hieronymieten (Fratelli Geronimiti): famiglia religiosa costituita nel 1717 a Saint Niklaas in Belgio con 7 case e opere nelle Fiandre sotto la protezione di san Girolamo.

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