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Quando la geometria prende forma: il Triedro di Monge in prima persona!

  • Immagine del redattore: SGENEWS
    SGENEWS
  • 20 ott
  • Tempo di lettura: 2 min


Le proiezioni ortogonali non sono mai state così concrete!


Alla Fondazione Istituto San Girolamo Emiliani, gli studenti di seconda media si sono trovati di fronte a uno degli argomenti più impegnativi della geometria solida: il mondo affascinante delle proiezioni ortogonali, tra solidi, viste frontali, laterali e dall’alto. Un argomento che spesso appare astratto, difficile da visualizzare e comprendere solo con carta e penna.


E allora perché non entrare dentro il problema?


Guidati dalla loro insegnante, i ragazzi hanno affrontato il Triedro di Monge – lo strumento concettuale che da secoli aiuta architetti, ingegneri e geometri a rappresentare lo spazio tridimensionale su un piano – in una modalità innovativa, concreta e coinvolgente.

La classe si è trasformata in un vero e proprio laboratorio di geometria. Gli studenti, protagonisti attivi dell’apprendimento, sono diventati essi stessi parte del Triedro, posizionandosi fisicamente all’interno delle tre direzioni spaziali (orizzontale, verticale e laterale), per comprendere in modo intuitivo cosa significhi "vedere" un oggetto da diversi punti di vista.

"È difficile capire i solidi, la parte che sta dietro, quella che invece si vede... Ma tutto diventa più semplice quando sono io il protagonista del Triedro di Monge!"

Attraverso esperienze dirette, giochi di ruolo e modelli tridimensionali, i ragazzi hanno imparato a distinguere tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto in un solido, a orientarsi nello spazio e a rappresentare in modo corretto le diverse proiezioni. Un’attività che ha unito apprendimento, manualità, intuizione e collaborazione.

L'obiettivo non era solo quello di apprendere un concetto matematico, ma di stimolare la mente a pensare in 3D, a immaginare lo spazio, ad affinare il senso dell’osservazione e la capacità di rappresentazione. Competenze trasversali fondamentali non solo per la geometria, ma anche per la vita quotidiana, la tecnologia, il disegno tecnico e il problem solving.


Questo tipo di didattica esperienziale è parte integrante del progetto educativo dell’Istituto San Girolamo Emiliani, che mette al centro lo studente e promuove un apprendimento attivo e significativo.


E allora sì, possiamo dirlo con certezza: le proiezioni ortogonali non sono più un ostacolo astratto. Grazie a un approccio concreto e partecipativo, i nostri studenti non solo capiscono, ma vivono la geometria.



 
 
 

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